Affitto a canone concordato: tutto quello che devi sapere per affittare o locare a Milano

Il mercato immobiliare di Milano è in continua evoluzione, e tra le varie tipologie di contratti di locazione, l'affitto a canone concordato si sta affermando come una soluzione vantaggiosa sia per i proprietari che per gli inquilini. Ma di cosa si tratta esattamente? E quali sono i benefici che offre? In questo articolo, ti illustreremo tutto ciò che devi sapere sull'affitto a canone concordato nella città meneghina.

Cos’è l’affitto a canone concordato?

L’affitto a canone concordato, noto anche come contratto 3+2, è una tipologia di contratto di locazione residenziale introdotta dalla Legge n. 431 del 1998. A differenza dei contratti a canone libero, dove il proprietario e l’inquilino stabiliscono liberamente l’importo dell’affitto, nel canone concordato il prezzo viene definito in base ad accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini, spesso con il supporto dei Comuni.

Perché è rilevante a Milano?

Milano, con il suo vivace mercato immobiliare e la forte domanda abitativa, vede nell’affitto a canone concordato un’opportunità per rendere gli affitti più accessibili e stabili. Questa formula contrattuale mira a:

  • Favorire l’accesso alla casa per fasce di popolazione con redditi medi o bassi.
  • Incentivare i proprietari a immettere sul mercato immobili a condizioni agevolate, beneficiando di vantaggi fiscali.

I vantaggi per gli inquilini

Affitti più bassi

Il canone concordato è generalmente inferiore ai prezzi di mercato, rendendo gli affitti più accessibili, soprattutto in zone ad alta domanda come il centro storico o i quartieri universitari.

Durata contrattuale equilibrata

Con una durata minima di 3 anni rinnovabili per altri 2, offre una maggiore stabilità abitativa rispetto ai contratti transitori, senza vincolare eccessivamente nel lungo termine.

Maggiore tutela

Gli accordi territoriali stabiliscono clausole a tutela degli inquilini, garantendo condizioni contrattuali più trasparenti e sicure.

I vantaggi per i proprietari

Agevolazioni fiscali

  • Cedolare secca al 10%: i proprietari possono optare per la cedolare secca con un’aliquota ridotta al 10%, invece del 21% previsto per i contratti a canone libero.
  • Riduzione dell’IMU e della TASI: alcuni comuni, tra cui Milano, prevedono sconti sulle imposte locali per chi affitta a canone concordato.

Maggiore sicurezza

La presenza di accordi territoriali e clausole standardizzate riduce il rischio di controversie legali con l’inquilino.

Incentivi per la locazione di immobili sfitte

Affittare a canone concordato può essere un modo efficace per mettere a reddito immobili non utilizzati, contribuendo a ridurre il fenomeno delle case sfitte in città.

Come viene determinato il canone?

Il canone di affitto viene calcolato sulla base di parametri stabiliti negli accordi territoriali, che considerano:

  • Zona di localizzazione: Milano è suddivisa in diverse aree con valori differenti.
  • Caratteristiche dell’immobile: superficie, stato di conservazione, presenza di ascensore, balcone, riscaldamento autonomo, ecc.
  • Coefficienti di merito: elementi che aumentano o diminuiscono il valore dell’affitto (es. vicinanza ai trasporti pubblici, piano dell’abitazione).

Gli accordi più recenti per Milano sono stati sottoscritti dalle principali associazioni di categoria e sono disponibili presso gli uffici comunali o online.

Procedura per stipulare un contratto a canone concordato

Verifica dei requisiti

Assicurarsi che l’immobile e le parti coinvolte soddisfino i requisiti previsti dagli accordi territoriali.

Calcolo del canone

Determinare l’importo dell’affitto utilizzando le tabelle e i parametri degli accordi.

Redazione del contratto

Il contratto deve essere redatto in forma scritta e contenere tutte le clausole obbligatorie previste dalla normativa.

Attestazione di rispondenza

È necessario ottenere un’attestazione da parte di un’associazione di categoria o da un professionista abilitato che certifichi la conformità del contratto agli accordi territoriali.

Registrazione

Il contratto va registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula.

Possibili svantaggi e come gestirli

Per i proprietari:

  • Canone inferiore al mercato: potrebbe sembrare meno vantaggioso a breve termine, ma le agevolazioni fiscali e la maggiore stabilità compensano spesso questa differenza.
  • Vincoli contrattuali: la rigidità delle clausole potrebbe limitare la flessibilità, ma garantisce una maggiore tutela legale.

Per gli inquilini:

  • Minori possibilità di trattativa: il canone è predefinito, lasciando poco spazio a negoziazioni.
  • Obblighi specifici: alcune clausole potrebbero imporre maggiori responsabilità in termini di manutenzione ordinaria.

Consigli pratici

Per i proprietari:

  • Consultare un esperto: rivolgersi a un’agenzia immobiliare o a un professionista per gestire al meglio la stipula del contratto.
  • Valutare i benefici fiscali: calcolare attentamente le agevolazioni per comprendere il reale vantaggio economico.

Per gli inquilini:

  • Verificare la conformità: assicurarsi che il contratto sia effettivamente a canone concordato e che rispetti gli accordi territoriali.
  • Conoscere i propri diritti: informarsi sulle clausole e sulle tutele previste dalla legge.

Conclusione

L’affitto a canone concordato rappresenta una soluzione win-win nel mercato immobiliare di Milano, promuovendo un equilibrio tra le esigenze dei proprietari e quelle degli inquilini. Grazie ai benefici fiscali e alla maggiore tutela contrattuale, questa tipologia di contratto può essere la scelta ideale per chi desidera affittare o locare un immobile nella città.

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